La missione di oggi è cambiare le gomme e dopo le prime telefonate mi rendo conto che è più difficile di quanto sembri. Le gomme che vorrei non ce le hanno o non hanno le misure e se voglio quelle devo aspettare almeno un giorno e mezzo. Invece io sono carico e domani voglio vedere gli Stati Uniti per cui le gomme le voglio adesso.
John, a parte il grande aiuto che mi da, si impegna per contattare tutti i negozi e trovarmi il set più economico, ma gira che ti rigira torniamo sempre con questo modello, che è l’unico disponibile da subito:
Hanno le Kenda, le conosci?
Si, le ho messe su in Bolivia una volta e non mi sono durate molto
Costano poco.
Mh, hanno la 140 per il posteriore?
No, solo il 130
Ok dai, se è l’unica vada per le Kenda
Internet da buone referenze per questo terno di gomme per cui, incoraggiato dalla modica cifra in comparazione delle altre marche più prestigiose, mi porto a casa per 190 USD il set nuovo, due camere d’aria nuove, il montaggio ed il bilanciamento. Le monto ancora scettico, ma domani vedremo come vanno. Se non altro è stata una giornata per stare assieme, vedere San Diego, berci una birra locale, mangiare un hamburger tipico, conoscere Patrizio, altro mio lettori fiorentino che vive qui da 15 anni o più (e conosce Antonio Papini) e per visitare la spiaggia e farci qualche foto.
Poi prima di tornare a casa, a serata inoltrata John mi dice:
Vuoi venire a classe di Yoga con me?
Certo, posso?
Si si, gli diciamo che fai la settimana di prova, io ti presto la roba che ti serve!
Ganzo!
Il posto è molto simile alla mia scuola di karate con accoglienza che si nota, sala di parquet con specchio e candele e una buona atmosfera. Sono impresentabile, ho un paio di pantaloncini corti, una canottiera che lascia uscire tutti i miei peli del petto, capelli lunghi, barba lunga, canizie in evidenzia. Non esattamente il prototipo di uomo che nella vita moderna di città si prende cura di sé. Magari in moto, contestualizzandomi sembro un pioniere leggendario e figo e le becco anche tutte,ma con sta tutina addosso sembro un alcolista anonimo.
AHAHAHAHHAAH (scusate mi sono fatto ridere da solo, ma è vero)
La sala è oscura e John mette i nostri tappetini accanto in un angolo della stanza e mi da qualche istruzione mentre aspettiamo l’insegnante che ci darà classe. Più sono lì e più capisco perchè un ragazzo giovane, attraente e sportivo come John (surfista e tutto il pacchetto completo) venga a fare yoga, un’attività che secondo i miei pregiudizi da ignorante è lento ed anche noioso. Poi l’illuminazione: CAPISCO AL VOLO.
Entra una figa, poi un’altra, poi un’altra, poi un’altra…sembra una sfilata di moda di roba da ginnastica. La biondona, la mora latina, l’asiatica. Tutte fighe!
E quando la stanza è piena mi guardo attorno e ci sono 30 ragazze con vestiti sportivi attillati e scolli da urlo e 4 coglioni: io, John, un vecchio ed il fidanzato di una delle ragazze.
AAAaaaaaaaaaaaah! Ora ho capito perchè invece di fare box o judo fai yoga!
John se la ride, mi dice quale è la sua preferita, ma non so che in realtà mi sbaglio. Certo care esercizi circondati da culi, tette così ti fa dimenticare anche gli sforzi fisici, ma quando l’insegnante entra ed inizia la mia prima lezione di yoga scopro che questa pratica fisica è talmente intensa da farti dimenticare tutto il resto che non sia il tuo corpo. Sudo come un cammello e mi piace. Mi stanco subito perchè la mia prima lezione ma rimango colpito dall’efficacia di questi movimenti lenti. Un’ora che mi toglie di dosso tutta la tensione accumulate nei giorni passati. Poi la lezione finisce ed i miei occhi ricadono inevitabilmente sulle dozzine di culi e tette nella sala, però entriamo negli spogliatoi a cambiarci e siamo fuori in un battibaleno.
Ti è piaciuta la lezione?
Si un monte John, una rivelazione!!!!
Davvero?
Si, ma adesso passiamo alle cose serie. Chi ti sei fatto di quelle li dentro…
Ah fratello mio, c’è un’asiatica che mi piace, ma è sempre la prima ad andarsene….